Il presidente Ruto, dopo aver nominato i primi 11 ministri del nuovo governo (ben 4 sono stati recuperati e 1 promosso da vice ministro) ed aver ricevuto altre critiche ed invettive via social dalla Generazione Z, ha deciso che “ogni limite ha una pazienza”, come diceva Totò, dichiarando di aver ascoltato i giovani abbastanza e di voler tirare dritto per il bene del Paese.
“Ho abbandonato la legge finanziaria, li ho chiamati a venire al tavolo e a parlare con me, si sono rifiutati e mi hanno chiesto di andare a X, ci sono andato ma non si sono palesati. Ho dato a tutti la possibilità di dire quello che volevano, ma non può continuare così, il Paese è più importante di qualsiasi gruppo di persone, dobbiamo essere uniti come nazione e proteggere la nostra nazione. Fermeremo il caos perché il Kenya è una democrazia e vogliamo una nazione stabile Quando è troppo e troppo”.
Così parlò Zakayo, come viene chiamato Ruto dai giovani attivisti, con ovvio riferimento a Zaccheo, l’esattore delle tasse biblico.
La Generazione Z, per voce e “repost” dei suoi più noti esponenti, come Boniface Mwangi, che ha più di 2 milioni di follower, o il giornalista John Allan Namu, l’influencer Hanifa Adan, il musicista-attivista Kasmuel McOure e tanti altri, non si è fatta pregare per la risposta: “marceremo martedì per la liberazione del Kenya da questo governo, chi non vuole scendere in piazza, esponga una bandiera keniana alla finestra” hanno scritto, aggiungendo che quello che vogliono non è un nuovo governo con le stesse facce e la stessa corruzione, ma lo scioglimento del parlamento e nuove elezioni.
La manifestazione di domani, a questo punto, diventa un punto di svolta. Cosa significa per Ruto “tirare dritto”, quando già per ascoltare i giovani, la polizia ha sparato proiettili veri, sequestrato decine di giovani, arrestato più di 1100 persone e ucciso oltre 50 dimostranti? Come reagiranno i giovani ad eventuali scelte drastiche del governo, noncuranti delle loro richieste?