Dallo scorso weekend in tutto il Kenya è partita la corsa ai 10 milioni di adulti vaccinati che, nelle aspettative e (soprattutto) nelle promesse del Governo dovrebbe concludersi a fine anno, presentando alla comunità internazionale una situazione di risposta alla pandemia ben diversa da quella degli ultimi dieci mesi di vaccinazioni a rilento.
Il Ministero della Sanità ha presentato domenica 7 novembre un grafico che certifica l’ascesa delle dosi inoculate quotidianamente dalle 3000 di due mesi fa alle 65 mila degli ultimi giorni.
La previsione è quella di arrivare presto a 100 mila vaccinazioni al giorno ma per fare questo bisogna rendere le contee autosufficienti con approvvigionamenti, frigoriferi, siringhe e altro.
"Stiamo assistendo ad un cambiamento nel modo in cui la gente si presenta per la vaccinazione, un segno che entro dicembre potremmo essere vicini a vaccinare oltre 10 milioni di persone, che è il nostro obiettivo – ha confermato il Ministro Mutahi Kagwe – ci sono tuttavia alcune regioni che ancora non hanno performance sufficienti, come ad esempio ad ovest del paese e specialmente la Contea di Nyanza”.
In questo senso, il Ministro ha promesso di dare il supporto finanziario necessario ad alcune contee che sono rimaste indietro, per potersi allineare alla media vaccinale di Nairobi e delle altre zone in cui si procede a buona velocità.
“Mentre alcuni rimangono indietro – ha precisato Kagwe – allo stesso tempo altri stanno operando al meglio, ora cercheremo di portare tutti ai numeri quotidiani necessari per raggiungere l’obbiettivo dei 10 milioni di “over 18” entro il prossimo Natale.
In Kenya attualmente le dosi ci sono, ma ne servono altre. Per adesso sono state ricevuti 9 milioni di vaccini, di cui 5.5 milioni sono stati iniettati con 3.7 milioni di cittadini keniani o residenti parzialmente vaccinati e 1.8 circa che hanno ricevuto la seconda dose.
In base a questi dati, servirebbero altri 11 milioni di vaccini entro Natale, ma per adesso ne sono previsti solamente 6 milioni. Si attende un’importante sblocco di vaccini Johnson & Johnson che non avendo richiamo sarebbero la soluzione migliore per il Kenya e per l’Africa.
A dimostrazione di questa teoria, come ha ricordato anche il presidente della Task Force del Covid-19 Willis Akhwale, molti dei due milioni di cittadini che non hanno fatto la seconda dose non stanno aspettando di recarsi a farla, ma semplicemente non sono più tornati a fare il richiamo.
Questo potrebbe costituire un problema futuro, non solo per loro ma per l’eventuale rilascio del passaporto vaccinale.
"Attraverso il sistema online Chanjo, in realtà saremmo in grado di ottenere i loro dettagli e chiamarli per invitarli a prendere la seconda dose del vaccino – ha detto Akhwale - ma dobbiamo rammentare che questo è, tuttavia, un esercizio volontario...”.
Attualmente un cittadino su 5 della contea di Nairobi risulta completamente vaccinato, seguite da altre due contee vicine, Nyeri (17%) e Kiambu (11%). Tutte le altre contee sono sotto il 10%. con le regioni semidesertiche di Mandera (confine con la Somalia), Wajir e Marsabit (verso il lago Turkana) che non superano l’uno per cento.
I più ligi alla vaccinazione in Kenya sono i cittadini dai 30 ai 39 anni, seguiti a ruota da quelli tra i 40 e i 49.