Il turismo in questo periodo può essere la chiave per salvare il Kenya dal carovita e soprattutto dalle proteste che l’opposizione ha scatenato con cadenza settimanale nel paese, aizzando i poveri e i disperati e facendo sperare la gente comune, che si chiude in casa durante le violenze, che qualcosa possa cambiare.
Che il turismo sia un’ancora di salvezza è testimoniato dal fatto che le località che (soprav)vivono con l’afflusso dei viaggiatori stranieri sono quelle più tranquille e che anche in una giornata come quella di ieri che ha visto morti, feriti e decine di arresti in diverse città, particolarmente a nord del paese, a Malindi, Watamu, Diani e Lamu non è successo nulla, i negozi e le scuole sono rimasti aperti e non ci sono state manifestazioni. Solo i capoluoghi delle due grandi regioni costiere, Mombasa e Kilifi, hanno visto i sostenitori di Raila Odinga e parecchi provocatori scendere in strada, lanciare pietre all’indirizzo delle forze dell’ordine, bruciare copertoni e bloccare strade. Ma la cosa si è risolta in maniera risoluta ma non eccessivamente violenta.

Diversamente è andata invece nella periferia di Nairobi, a Kitengela e Mlolongo, dove i morti sono stati cinque dopo scontri anche a fuoco con la polizia. A Kitengela un gruppo di teppisti ha assaltato la stazione di polizia, appiccando le fiamme, mentre a Mlolongo è stata presa di mira l’autostrada cittadina Expressway. Un morto infine anche ad Emali, cittadina sulla strada Mombasa-Nairobi, dove la polizia ha sparato per difendere i propri veicoli a cui i dimostranti hanno dato fuoco.
I luoghi di vacanza ancora una volta escono indenni da questo clima di crisi politica ed economica che sta esacerbando gli animi e di cui si attende una risoluzione.

“Andremo avanti fino a quando il presidente Ruto non ascolterà e rispetterà i keniani – ha detto il leader dell’opposizione Raila Odinga, che ha rinunciato al comizio di Nairobi, denunciando la presenza di tiratori scelti nel campo di Kamukunji nel quale avrebbe dovuto parlare – specialmente se non rinuncerà all’applicazione della legge finanziaria”.
Per adesso Odinga non ha annunciato la prossima giornata di proteste, e intanto la stagione vacanziera, per gli stranieri quanto per i keniani, si avvicina.