Che Watamu sia ormai la località turistica di riferimento della costa keniana non è un mistero, ma che la sua internazionalità ne stia facendo una delle destinazioni di primo piano negli interessi di chi non solo ama e amerà frequentarla, ma anche di tutto quello che ruota intorno all’ospitalità e alla vacanza, è un fatto che salta all’occhio e che alcuni imprenditori illuminati stanno contribuendo ad alimentare.

Un esempio arriva da Roberto Lenzi e le sue strutture, sia quelle alberghiere (7 Islands e Crystal Bay Resort) che quel favoloso aggregatore di piaceri, tra la ristorazione, il mare e gli eventi, che risponde al nome di Paparemo Beach e il curatissimo ristorante con spiaggia Tamu. Grazie ad un richiamo come Paparemo, così come sta avvenendo anche per altre location della “perla dell’oceano indiano”, la destinazione è sempre più ricercata da una clientela varia e di livello.
Sono sempre più frequenti le feste private di VIP continentali, asiatici ed europei, i matrimoni e i concerti con star africane di primo piano. Lo stesso Paparemo ha ospitato recentemente il party di uno dei più eminenti tycoon nigeriani, con ospiti di grande richiamo.

Nei giorni scorsi Lenzi ha ospitato la “Red Card Campaign”, iniziativa promossa dall’Ufficio regionale per l’Africa del programma di sviluppo delle Nazioni Unite (ARDN) che prese il via nel 2019 durante la Coppa del Mondo femminile di calcio in Francia e che sta circuitando in tutte le nazioni africane.
Si tratta di una campagna per l’eguaglianza di genere, contro la violenza sulle donne e per dare più visibilità e potere alle iniziative al femminile in Africa. Non è un caso che sia stata scelta la contea di Kilifi per dare il via a Red Card in tutto il Kenya, e che Watamu l’abbia ospitata con una madrina d’eccezione, la moglie del governatore Gideon Mung’aro, Susan.

L’iniziativa, che prende il nome dal cartellino rosso che, come chi conosce il calcio sa, viene mostrato a qualsiasi giocatore che abbia commesso una grave infrazione delle regole, ed espelle il giocatore stesso dal campo e chiede di applicare la stessa regola a chi non rispetta le donne, non è solo un momento di sensibilizzazione ma ha anche la sua parte piacevolmente affascinante, quella del Fashion Show che a Watamu ha visto sfilare bellissime modelle che sono le prime testimonial di “Red Card”, così come l’ambasciatrice dell’ARDN, Sharon Okubo, ex modella anche lei, laureata a New York che ha sposato appieno le sfide per l'uguaglianza di genere, la violenza e la discriminazione contro le donne e le ragazze.

La crescita turistica di Watamu e la sua integrazione nel mondo reale di oggi e nella sua evoluzione, passa anche per queste forme di intrattenimento intelligente e responsabile capace di coinvolgere governi, organizzazioni intergovernative, organizzazioni della società civile, istituzioni accademiche, commercio e sport, arti e cultura.

“Stiamo facendo di Watamu una destinazione moderna e internazionale – conferma Lenzi – che abbia tutte le carte in regola per attrarre personaggi importanti e allo stesso tempo ospitare giovani che amano il piacere e le opportunità della vacanza a 360 gradi, e meno giovani che hanno piacere a frequentare non solo un luogo di relax e di bellezza, ma anche una destinazione di richiamo tra le più gettonate non solo in Africa. Iniziative come questa e altre che verranno, devono contribuire a far conoscere ancor più Watamu al mondo”.