Rimozione del coprifuoco sempre meno probabile in Kenya, a giudicare dalle percentuali ancora sopra il 10% (nelle ultime 24 ore 11,5%), dall'aumento dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive e dalle parole del Ministro della Sanità Mutahi Kagwe.
In una lunga intervista rilasciata al quotidiano The Standard, il Ministro conferma che questi giorni sono stati decisivi e lo saranno anche i prossimi fino al 12, giorno in cui scadrebbero le misure restrittive che vogliono il Paese “a letto” alle 22 fino alle 4 del mattino.
“Bisognerebbe tornare a livelli di percentuali sotto il 5 per cento per alcuni giorni” è il pensiero di Kagwe, che assicura che il Governo vorrebbe tornare a vedere la gente libera anche di sera, ma forse non è ancora arrivato il momento.
Secondo Kagwe il Paese è in una fase critica in cui non si può permettere distrazioni, perchè sta conducendo, parallelamente alla lotta contro la pandemia, una battaglia contro il dilagare di avidità, interessi e burocrazia.
Dopo aver portato alla luce malpratiche relative a falsi risultati dei tamponi Covid-19, Il Ministero della Sanità teme che si possano verificare episodi di false vaccinazioni e certificati fasulli, il che sarebbe ancora più pericoloso.
“Non vogliamo che emergano strani affari con i vaccini – ha detto Kagwe – Sappiamo bene che tanti  hanno prodotto certificati falsi PCR, quindi non sarebbe completamente fuori dalla nostra immaginazione vedere qualcuno che può falsificare anche altro. Quindi abbiamo bisogno di assicurarci che nel momento in cui diamo la licenza al settore privato, questi attori siano attendibili e conosciuti”.
Dopo aver avuto dosi ed assicurazioni dal programma Covax che aiuta i Paesi in via di sviluppo a ricevere un certo numero di vaccini, il Kenya è pronto ad acquistare altri vaccini dall’India ma una grossa mano potrebbe arrivare proprio dal settore privato, con tutti i rischi che questo comporta. In ogni caso il Governo ha deciso che il vaccino sarà somministrato su base volontaria e solo gli operatori sanitari e i dipendenti dello Stato saranno obbligati a farlo.
“In questo durissimo anno, il più arduo della mia vita da adulto – ha spiegato il Ministro – Abbiamo assistito a cosiddetti scandali che ci hanno permesso di individuare all’interno del nostro sistema situazioni da eliminare, anche se sono più le persone serie delle mele marce, ma abbiamo anche imparato che ci sono molte persone che aspettano che qualcosa vada storto per approfittarne. Non permetteremo più che questo accada".
Ma tra l'ottimismo, c'è comunque la preoccupazione che un picco nel numero di contagi testimoniato dalle percentuali degli ultimi giorni potrebbe portare a un’ulteriore estensione delle misure, senza nemmeno un piccolo ritocco, come lo spostamento di una o due ore serali del coprifuoco. Non si parla ancora di terza ondata, ma la situazione viene monitorata con attenzione.
“Non abbiamo ancora una tendenza – ha ribadito Kagwe - perché pochi giorni non significano che ci possa essere una nuova ondata. Quello che abbiamo visto è un aumento del tasso di positività nelle ultime due settimane. Potrebbe ancora salire e poi di nuovo scendere. Dobbiamo cercare di svolgere dai 5 mila ai 7 mila test al giorno, solo così potremo avere dati attendibili”.
Così, secondo il Ministro se le percentuali in questi pochi giorni che ci separano dal 12 marzo non dovessero scendere, sarebbe “irresponsabile dire alle persone che possono stare fuori fino a qualsiasi ora”.