Il Kenya è sicuramente una delle mete più ambite dagli italiani per l’inverno entrante.
Lo confermano le ricerche sui siti di hospitality e le prenotazioni dei voli che inevitabilmente stanno facendo salire i prezzi, con le compagnie aeree che si stanno organizzando per aggiungere voli, compresi i charter diretti dall’Italia a Mombasa.
Un altro dato significativo è il ritorno di offerte per la costa keniana nelle agenzie di viaggio, anche per pacchetti estemporanei hotel+safari e per le cosiddette vacanze “tailor made” ovvero su misura che possono abbinare due o più delle particolarità in cui il Kenya eccelle (appunto, ad esempio, la possibilità di godere in dieci giorni della vista degli animali nel loro habitat naturale della savana e allo stesso tempo di una vacanza in spiagge tropicali, ma anche in tour che abbinano il Masai Mara, eletto per cinque anni consecutivi miglior parco naturale del mondo, e i grandi laghi vulcanici della Rift Valley, culla dell’umanità). Questo rende il Kenya unico e non lo limita alla semplice alternativa a località africane prettamente balneari come Zanzibar, Capo Verde o la riviera egiziana.
Altro dato positivo riguarda la sicurezza del paese. Dopo le elezioni di agosto e i risultati definitivi annunciati un mese più tardi, il Kenya ha dato una dimostrazione di maturità e ha messo a tacere le voci e i media che lo vogliono instabile ed insicuro. Le destinazioni turistiche soprattutto sono considerate anche dalle istituzioni internazionali, tra i luoghi più tranquilli e sicuri del continente africano.
Particolarmente richieste sono Watamu e Diani, mentre Samburu e Amboseli sono i parchi emergenti che rivaleggiano con i più frequentati e richiesti Tsavo Est e appunto Masai Mara.
La richiesta è alta, anche se non si toccano ancora i livelli pre-pandemia. La crisi economica e l’incertezza sul futuro, ma anche le sempre complicate regole da rispettare per viaggiare stanno ancora limitando le vacanze. E’ troppo presto per capire quanto durerà la stagione invernale sulla costa, tolte le sicure presenze delle festività di Natale e Capodanno.

L’onda lunga di turismo che ad esempio si materializzò nel 2020, fino a quel disgraziato marzo che bloccò tutto, è un sogno che almeno in parte si potrebbe realizzare.