CONSERVAZIONE
04-03-2024 di Freddie del Curatolo
Si chiama “International Big Cat Alliance”, dove ovviamente gli animali in questione non sono dei paciosi soriani di 15 chili, ma i grandi felini delle savane e delle jungle internazionali. Ed è quasi certo che anche il Kenya vi aderirà, anche se non si riesce a capire se sarà un bene o un male.
Ruggiamo un po’ sulla vicenda.
L’organizzazione per salvare le sette specie di grandi felini (Leone, tigre, leopardo, ghepardo, puma, pantera giaguaro e leopardo delle nevi) è stata creata dall’India, che nel suo territorio ne ha ben cinque (mancano all’appello il puma e il giaguaro) ma che sono tutti a serio rischio estinzione, per i noti malanni del nostro pianeta: cambiamenti climatici e sovrappopolamento che porta ai conflitti tra uomo e animali.
Il governo indiano, per non perdere i suoi preziosi felini, che alimentano anche un buon turismo interno (gli indiani sono tanti, milioni di milioni fino al miliardo) ha deciso di coinvolgere nazioni che hanno altri predatori a quattro zampe. Sulla carta l’intento è nobile: “Si tratta di un'iniziativa volta ad affrontare le questioni di conservazione transfrontaliera, poiché la salvaguardia dei grandi felini implica anche la conservazione degli ecosistemi nei 96 Paesi in cui si trovano i grandi felini. È anche un'iniziativa diplomatica, che mette in mostra il potere di persuasione dell'India. È per questo che l'India ha avviato questa alleanza insieme ad altre alleanze sul clima che stanno già facendo passi significativi", ha dichiarato venerdì scorso un alto funzionario del ministero dell'Ambiente di Dehli.
Il “potere di persuasione”, almeno per quel che riguarda il Kenya, è la trovata di una bella “fee” di ingresso, un regalino in dobloni per aderire all’alleanza che può allettare paesi in via di sviluppo o dalle economie disastrate che abbiano nei loro confini i feroci gattoni da coccolare.
Infatti oltre al Kenya è prevista l’adesione di Etiopia, Ecuador, Mongolia, Nigeria, Perù, Cambogia, Bangladesh, Bhutan, Nepal, Egitto, Armenia e Malesia.
Per il Kenya è stato approvato un budget di 18 milioni di dollari, solo per sedersi al tavolo dell’IBCA.
Ma aderire all’alleanza significa anche partecipare al cosiddetto “progetto ghepardo”: già, perché il nobile intento ha adocchiato il Kenya perché in India stanno scomparendo i ghepardi e il governo del Primo Ministro Narendra Modi ha raggiunto uno stralcio di accordo per portare un certo numero di esemplari dal paese africano in India per riprodursi e ripopolare i suoi parchi e le foreste.
"L'India ha anche traslocato con successo una specie di grande felino da un continente all'altro grazie al Progetto Ghepardo. Tutte queste esperienze saranno utili all'India per guidare il programma di conservazione dei grandi felini", ha spiegato recentemente Modi, dopo la visita ufficiale del presidente keniano William Ruto a Dehli. "Saremo in grado di rafforzare gli sforzi globali per la conservazione dei grandi felini", ha dichiarato Ruto.
Tutti contenti, insomma. Peccato non si possa chiedere anche ai diretti interessati se preferiscono la battuta di gazzella e l’antilope o la zebra al naturale o le carni sempre un po’ speziate del Madras e del Gujarat.
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