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INIZIATIVE SOCIALI

L'Italia per evitare altre 'Giulia' in Kenya

Campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere

26-11-2023 di Freddie del Curatolo

Violenza di genere. Condizione femminile, discriminazione. Parità. Patriarcato
Spesso sono parole e locuzioni sparate dai media per rafforzare o etichettare più facilmente notizie di cronaca da “vendere”, amplificare e pascolare insieme al gregge dei lettori che le propagheranno sugli infiniti canali di scolo dei social. Espressione del verbo che si fa tag e della morale che si fa slogan.

Altre volte sono invece espressioni che fortunatamente ancora definiscono, titolano iniziative, azioni, campagne di sensibilizzazione ed attivismo.
E’ il caso di quel che sta facendo la Cooperazione italiana allo sviluppo in Kenya, in collaborazione con l’Istituto italiano di cultura ed uffici dell’ambasciata d’Italia. E’ stata lanciata venerdì scorso all’Università di Nairobi la campagna “Activate Nairobi”, pensata e finanziata dal governo italiano ben prima del tragico evento di Giulia Cecchettin, che ha addolorato e sdegnato il nostro paese, l’ennesimo femminicidio, il più inspiegabile perché scaturito da una situazione assolutamente normale, giovane, oseremmo dire classica. Due ragazzi che si lasciano, come migliaia di giovani e meno giovani nel mondo.

A Nairobi e in Kenya le situazioni difficilmente nascono “normali” e di questo hanno parlato, durante l’inaugurazione dei 16 giorni di attivismo che coincidono con quelli di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, la figlia del presidente William Ruto, Charlene, attivista per il clima e leader giovanile, e quella che viene definita l’erede del premio Nobel keniano Wangari Mathaai, la giovane Elizabeth Wathuti, che per il suo attivismo e capacità di chiamare a sé i keniani sulle questioni legate all’ambiente, è stata chiamata a parlare all’ultima Cop28 a Glasgow, insieme a capi di Stato e scienziati di tutto il mondo.

Le donne in Kenya costituiscono un terzo della forza lavoro e soprattutto reinvestono il 90% di ciò che guadagnano lo reinvestono per l’educazione dei figli, il sostentamento, la casa, la crescita del nucleo familiare e della comunità. Nonostante questo, continuano ad essere vessate, abusate, messe in disparte nelle decisioni più importanti. Difficilmente entrano nelle società, difficilmente possiedono un terreno.
Queste sono ancora “cose da uomini”.

Forse le “Giulia” sono ancora poche, rispetto al nostro paese, ma i casi eclatanti fanno notizia e possono muovere l’opinione pubblica, cambiare le coscienze, sperando che ogni volta proprio come le notizie, non finiscano nel cestino dei ricordi. In Kenya gli abusi sono quotidiani ed in alcuni ambiti, specie nei quartieri poveri, degradati, periferici della capitale ma anche in comunità rurali lontane da tutto, iniziano quando le donne sono ancora bambine e diventano la normalità. In Italia gli uomini vili assassinano le donne che alzano la testa e si ribellano, in Africa non c’è bisogno di uccidere una schiava, umiliata da quando è nata, anche se un giorno sarà la madre che accudirà, crescerà e manderà a scuola i figli.
Poco cambia.

“La lotta alla violenza di genere è una priorità sia per l’Italia che per il Kenya, che richiede risposte collettive e decise. L’Italia è impegnata a fianco del Kenya in tale sfida’’ ha detto l’ambasciatore d’Italia in Kenya, Roberto Natali, durante l’apertura della campagna, citando anche il caso di Giulia.
L’iniziativa prevede iniziative di sensibilizzazione che coinvolgeranno studenti, giovani, persone disagiate degli slum, con testimonianze collettive portate nelle scuole e nelle associazioni di quartiere, rappresentazioni teatrali, incontri. “Activate Nairobi” è stata studiata per dare uno strumento da replicare e per coinvolgere le istituzioni ad agire ora, in un momento in cui nel mondo cosiddetto “già sviluppato” si vedono i risultati dell’abbandono dei giovani a sé stessi, dal punto di vista educativo e sociale.

“Il ruolo delle iniziative di cooperazione è centrale per rendere le donne sempre più protagoniste in tutti gli ambiti della società. Gli interventi della tavola rotonda tutta al femminile all’apertura della campagna, sono un’indicazione chiara di questo obiettivo, che la nostra agenzia sostiene e continuerà a sostenere” ha commentato Giovanni Grandi, titolare della sede regionale della Cooperazione italiana.
Nel nostro piccolo, in contemporanea e per sempre nel prossimo futuro, racconteremo storie al femminile che non solo rappresentino la realtà del paese da cui e di cui vi raccontiamo, ma anche un esempio per la nostra società alla deriva dei sentimenti e dell’etica.

 

TAGS: cooperazioneiniziativacampagnasensibilizzazioneviolenza di genereattivismodonne

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