La bassa stagione in Kenya a volte riserva belle sorprese, specialmente quando amministrazioni nuove (come quella al governo nazionale e quella che siede a Kilifi negli uffici della Contea) decidono di riprendere in mano lavori di infrastrutture o servizi che sono stati incominciati dai loro predecessori e lasciati cadere dopo l’inevitabile purgatorio delle elezioni e della relativa campagna.
Una delle priorità del settore turistico, definita anche dall’ex ministro del Turismo Najib Balala un “game changer”, ovvero una soluzione in grado di aprire un ventaglio di opportunità non solo viabilistiche su 20 chilometri di costa, è il collegamento diretto tra Malindi e Watamu, attraverso una strada costiera asfaltata.

Così com’è (o almeno, com’era fino a qualche anno fa) è praticamente impraticabile e ci si avventura, tra terra rossa e coralli, buche e sassi, lungo una “carretera” che non ha neanche il fascino delle panoramiche centramericane. Oggi da Mayungu alla Jacaranda Bay ci vogliono pazienza e coraggio per pensare a passare dal “lungomare”, oltre al fatto che la vecchia strada è stata più volte bloccata o deviata da chi ha acquisito (nella migliore delle ipotesi…) terreni e li ha recintati.

In definitiva, chi si vuole recare in una delle due destinazioni, partendo dall’altra, utilizza la cosiddetta autostrada Malindi-Mombasa, sfidando camion e traffico vario, per una mezzoretta di percorso, con la necessaria svolta all’altezza di Gede.

La strada costiera, i cui lavori sono stati annunciati otto anni fa durante la prima delle due legislature del governatore Amason Kingi, ha avuto un parto più difficile e lungo di quello di un elefante: dopo un paio di appalti “sbagliati” e un’azienda fantasma, finalmente cinque anni fa è partita l’asfaltatura, con la spinta necessaria del parlamentare di Watamu Owen Baya e di numerosi incontri con gli imprenditori e la comunità della Jacaranda Bay, organizzati dal proprietario dell’omonimo resort ed altri due, Pasquale Tiritò.
Certo, le previsioni di avanzare “un chilometro all’anno” non sono state una benedizione, ma tant’è.
Così si è arrivati al 2022, affrontando anche un anno e mezzo di immobilismo per i noti eventi pandemici, con due chilometri di asfalto a partire da Casuarina a Malindi e 3 a partire da Watamu in direzione Mayungu. Ne mancherebbero ancora 13, secondo i progetti della Kenya Urban Rural Authority (KURA) e degli esecutori dei lavori.

Ora la buona notizia è che durante la bassa stagione i lavori sono ripresi e hanno consegnato a Watamu altri 800 metri di strada nuova ed un chilometro e mezzo di marciapiede, come potete vedere dalle immagini.
Speriamo sia un buon segno di ripresa e diventi un esempio di continuità, perché davvero collegare direttamente le due destinazioni turistiche potrebbe cambiare il volto del turismo di questa parte di costa e rendere complementari due mete che hanno insieme tutto ciò che può attrarre un ospite: bellezza, comodità, servizi, escursioni, hotel, ristoranti, negozi, attrazioni culturali e sportive.
La strada è ancora lunga, ma asfaltandola si farà tutto molto più in fretta. E meglio.