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Rukia, simbolo dei diritti dei disabili in Kenya

Fa tutto con i piedi, riceverà una borsa di studio

30-11-2021 di Freddie del Curatolo

Grazie a tante campagne, soprattutto locali, di sensibilizzazione da parte di associazioni ed enti statali, in Kenya sta finalmente cambiando la percezione della disabilità e le persone che hanno malformazioni, menomazioni o problemi mentali dalla nascita, sempre meno vengono considerati creature del demonio, pegni da pagare per peccati commessi o segni del destino e trattati di conseguenza.
La storia di Rukia, una ragazza disabile di tredici anni nata senza le braccia, ha fatto il giro del paese dopo che una televisione locale ha filmato parte della sua quotidianità, compresa la frequentazione a scuola nella contea di Tana River, dove è una delle più brave alunne.
Rukia praticamente fa tutto con i piedi, da scrivere a cucinare a rassettare la casa per aiutare i parenti, che sono quasi sempre fuori per lavoro. Ma la vita è dura, specie per chi è nato già sfortunato, in una delle regioni più povere del Kenya.
Così il direttore esecutivo del National Council For People With Disabilities (NCPWD) Harun Maalim ha confermato che Rukia riceverà una borsa di studio per finanziare i suoi studi, fino a quando lei vorrà.
Rukia è così diventata il simbolo di una lotta silenziosa in un paese dove ancora si combatte per la parità di genere, molto lontana dal raggiungere i livelli di quella occidentale.
“Rukia è doppiamente disagiata, perché disabile e perché donna – ha detto Maalim – se diamo un’opportunità ad una persona come lei, possiamo mostrare a tutti le capacità di una ragazza disabile e farla diventare un esempio per tanti”.
Gli insegnanti di Rukia alla Harmoni Junior school, dove frequenta la sesta classe, hanno confermato che la ragazza va benissimo a scuola nonostante i suoi problemi. Nelle immagini dello speciale trasmesso da Citizen Tv, si vede Rukia alle prese con le faccende domestiche, la scrittura e la cucina. Tutto con i piedi, tutto con il coraggio e la volontà di chi può essere un simbolo del cambiamento.

TAGS: disabili kenyastorie kenya

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