Lamu è alle prese con un boom incredibile di turismo. L’arcipelago a nord della costa keniana, paradiso dal sapor mediorientale (come avrebbe potuto cantare Gianna Nannini), è stato letteralmente preso di mira da ospiti internazionali che hanno mandato in overbooking le strutture e hanno velocizzato la costruzione di altri bed&breakfast e guest house.
Ma in questo agosto non è stato sufficiente e probabilmente qualcuno ha fatto “confusione” tra i vari servizi di prenotazione online, come Booking e Air Bnb, tanto che ben 600 turisti, in buona parte stranieri, si trovano attualmente senza un letto nell’isola o hanno dovuto trovare sistemazioni di fortuna, con anche i proprietari di case private che fanno affari ospitandoli. Altri invece, come ha riferito il sito Kenyans, sono stati costretti a dormire in spiaggia, con rischi per la loro sicurezza e l’ordine pubblico, ma anche per il buon nome della località che ha raggiunto una fama internazionale grazie ad un turismo di nicchia, culturale e del benessere.
Ieri un gruppo di stranieri si è riunito nella piazza di Lamu Town per protestare, ma rivolgendosi ai media, Vincent Sidai, direttore generale per lo sviluppo delle infrastrutture della KPA, ha rivelato che gli alberghi più colpiti sono quelli vicini al porto di Lamu, perché oltre ai viaggiatori per piacere, Lamu ha anche un buon numero di business man che lavorano nel settore delle costruzioni, specialmente per il nuovo porto Lappset, terminale di un canale di collegamento tra Kenya, Etiopia e Sud Sudan, i cui lavori sono iniziati da 10 anni e non ancora terminati.
"Vorrei fare appello alla popolazione di Lamu affinché colga queste opportunità e costruisca altri alberghi per soddisfare le crescenti esigenze di alloggio", ha esortato Sidai.
Le istituzioni dell’ospitalità consigliano di prenotare per vie dirette e con largo anticipo, specialmente in vista dell’alta stagione a partire da novembre, quando si tiene il celeberrimo e frequentatissimo Lamu Festival.