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Rosilla, la sposa bambina samburu che voleva studiare

Dalle strade di Maralal all'università, una storia keniana

24-01-2023 di Freddie del Curatolo

Il coraggio di Rosilla, ragazza di etnia Samburu di Maralal, è stato raccontare la propria storia a chi si è approcciato a lei promettendo di aiutarla e riportarla tra i banchi di scuola. La sua fortuna è aver trovato le persone giuste, sulle strade di periferia di una cittadina alla periferia del mondo.
Rosilla aveva nove anni quando è stata promessa sposa come terza moglie ad un uomo di 42 anni ed a quell’età, per via delle tradizioni della sua gente, ha dovuto subire una mutilazione genitale.
A scuola era sempre la migliore, amava studiare, nonostante l’istruzione in quelle zone venga considerata meno importante di saper portare gli animali al pascolo, cimentarsi in lavori di fatica e sbrigare le faccende domestiche, specie per una ragazza. Quando poi c’è di mezzo una possibile dote matrimoniale, la sopravvivenza prende la forma di una o più capre, del cibo e magari anche qualche banconota.
Nel 2011 la vita di Rosilla Lenanyoke sembra aver preso una piega definitiva. Le prime mogli la mandano sulla strada a vendere il latte crudo prodotto al villaggio del marito, che è costretto ad attendere qualche anno prima di farle sfornare il primo figlio.
Sulle strade di una città keniana incontri molte altre insidie e pensi che se vuoi fuggire di casa, non troverai di meglio e difficilmente potrai riprendere il tuo sogno di alunna.
A meno che non incontri un volontario del Samburu Girls Foundation Rescue Centre, attivo da anni a Maralal per salvare ragazze vittime di mutilazioni genitali, matrimoni precoci ed ogni genere di sfruttamento. In Kenya i matrimoni con minori sono legalmente vietati e ci vogliono i mezzi, il potere e il coraggio di un’associazione locale che ha alle spalle avvocati e istituzioni che partecipano, per strapparle alle famiglie che hanno complottato contro una bambina indifesa, in nome di antiche usanze ormai portate alla luce e giustamente esecrate.
Così, una volta portata al centro di recupero di Maralal, Rosilla ha potuto riprendere a studiare e ha superato brillantemente ogni classe della scuola primaria e secondaria, arrivando quest’anno all’esame di maturità passato con cinquantacinque sessantesimi.
Grazie a questo risultato l’ex sposa bambina potrà accedere all’università e grazie ad una borsa di studio ottenuta dalla Samburu Girls Foundation, probabilmente volerà in Canada per frequentare un college.
Rosilla ha raccontato la sua storia alla Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, insieme a tante altre vittime di questa usanza e spose bambine. Tra di loro ci sono anche avvocatesse, imprenditrici e una parlamentare, Sophia Abdi Noor. La giovane Rosilla, salvata dal suo coraggio e da chi ha visto in lei una speranza, potrà ambire a diventare una di loro ed avere una vita ed una famiglia tutta sua, nonostante quello che ha dovuto subire da bambina. Questo è il Kenya di oggi, che riesce anche da solo, senza la “mano caritatevole” degli stranieri, ma sviluppando dopo anni i propri anticorpi, a portarci storie che esprimono ancora fiducia nel futuro.

TAGS: sposa bambinamaralalsambururescuestoriemutilazioni

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