E’ uno dei frutti meno conosciuti ma più salutari dell’Africa. In Kenya quasi nessuno lo pianta ma cresce perlopiù spontaneo e fa parte dei tanti prodotti che la povera gente utilizza per sopportare la fame e le cui foglie sono usate nella medicina tradizionale.
Stiamo parlando del Mtomoko, ovvero del frutto dell’Annona Cirimoia (da non confondere con l’Annona Muricata, pianta che invece produce la graviola, frutto simile e con proprietà e sapore dello stesso tipo, ma dall’aspetto diverso).
Chiamato in inglese “wild custard apple” (mela selvatica alla crema) e in kiswahili anche mchekwa o mwitu, il mtomoko nasce da un albero da frutto selvatico che si trova in tutta l'Africa in regioni semi-aride ma anche regioni subumide. In Kenya ad esempio sia nell’entroterra della costa che nel bacino del Lago Vittoria. Il frutto è rotondo e può misurare dai due ai sette centimetri di diametro. Di colorazione verde quando non è maturo, diventa giallo-arancio quando è maturo ed esternamente profuma di ananas. La polpa dolce che circonda molti semi è commestibile ed è più simile ad una mela vanigliata, da cui il nome inglese. Per consumare questo frutto occorre aprirlo a metà per arrivare alla gustosa polpa, che si rivelerà un mix di sapori tendenzialmente dolci. Può esser assaporato prendendo la polpa con un cucchiaino. Da solo o in aggiunta ad altri frutti per una macedonia, si presta bene anche per la preparazione di frullati e granite.
Il mtomoko è un frutto che riserva sorprese dal punto di vista dei benefici ma non è esente da controindicazioni. Intanto la sua polpa è acquosa e può fornire un buon apporto di sali minerali, zuccheri e potassio, oltre ad avere molta vitamina C.
La specificità di questo frutto è data dalla presenza di un polifenolo, la annonacina, in grado di apportare proprietà antiossidanti e utili per l’organismo. Per questo, negli individui sensibili o predisposti in maniera ereditaria, viene consigliato anche per prevenire l’insorgere di tumori. Grazie alla presenza di fibre, il mtomoko è utile per favorire un effetto lassativo, utile in caso di stitichezza. Inoltre, permette anche di ridurre l’assorbimento di colesterolo a livello intestinale e di favorire i processi digestivi.
Non risultano controindicazioni associate al consumo della polpa di mtomoko, ma bisogna assolutamente evitarne i semi che, se masticati, possono rivelarsi molto velenosi. In alcune regioni del Sudamerica, una volta schiacchiati, ad esempio, vengono utilizzati come insetticidi.