Ambiente

NATURA

Khadzonzo, il gatto keniano da proteggere

Detto anche gatto Sokoke, è raro e ormai mescolato

15-08-2021 di Leni Frau

Le tribù Mijikenda lo chiamano “Khadzonzo”, parola che richiama il loro manto a chiazze, ed è il vero gatto autoctono della costa del Kenya.
Originario della foresta di Arabuko Sokoke, viene conosciuto con il nome di Sokoke Forest Cat, o gatto di razza Sokoke.
Gli esemplari puri di questa razza sono sempre meno.
Oggi il Khadzonzo soffre dell’arrivo e della mescolanza con altre specie d’importazione e forse anche più belle e armoniche, col pelo lucido, il muso più arrotondato e le orecchie meno aguzze. Ma il gatto Sokoke resta una delle specie da proteggere.
Era già considerata rara quando alcuni inglesi di Watamu addomesticarono, una cinquantina d’anni fa (senza troppi problemi) alcuni esemplari di Khadzonzo della foresta. Dopo svariati anni la razza sokoke è stata riconosciuta dalle associazioni animaliste mondiali.
I primi italiani non residenti, arrivati in buon numero sulla costa all’inizio degli anni ottanta che acquistavano grandi ville con giardino ed erano soliti trascorrere le vacanze invernali, specialmente a Malindi, portarono i loro amati felini domestici dall’Italia, ma molti trovarono già parecchi Khadzonzo in giro per la cittadina e li accolsero nelle loro case.
Il gatto sokoke è molto attivo, predilige gli insetti come cibo proteico, si arrampica benissimo (retaggio della sua vita di foresta) ed è socievole con altri animali domestici. Emette un miagolio piuttosto acuto e insistente e questa caratteristica ne fa a volte un elemento di disturbo, ma se passa molto tempo all’aperto è in grado in poco tempo di rendersi indipendente pur rimanendo un “gatto” di casa e cercando il rapporto con l’uomo che se ne prende cura e con i bambini. La sua vita, in media, dura circa 15 anni.

TAGS: gatti kenyaanimali kenyaforesta kenyasokoke

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